Dott.ssa katrin Di Lorenzo

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Dott.ssa Katrin Di Lorenzo

Psicologa – Psicoterapeuta

Mamma e papà si separano: come spiegarlo ai bambini?

La separazione è una forma di lutto e come tale va spiegato nel modo giusto ai bambini. Ecco come fare, con l’aiuto dell’esperta Avete cercato di resistere, di stare insieme “per amore dei bambini”. Ma ora siete arrivati a un punto che è impossibile continuare a vivere insieme sotto lo stesso tetto, anche fingere di andare d’accordo non basta più. Quindi, avete deciso di separarvi. Una situazione comune a molte coppie in Italia: secondo i dati Istat, nel 2015 i divorzi erano 82.469 e le separazioni 91.706 (aumentate del 2% rispetto al 2014). Solo nel 1995 erano l’11,3% rispetto al 23% del 2015. Ma come comunicare questa divisione ai figli, soprattutto se piccoli? «Molte coppie resistono per la mentalità del “non mi separo per non far soffrire i bambini”, un luogo comune culturalmente radicato in una gran parte della popolazione – spiega Katrin Di Lorenzo, psicologa, psicoterapeuta con adulti, bambini e adolescenti in setting individuale e di gruppo, psicodiagnosta in età evolutiva ed esperta in Psicologia Giuridica (ambito civile e penale) -. I figli imparano cosa è l’amore, la stima, la fiducia, il rispetto reciproco e cosa è una coppia non tanto da ciò che con le parole raccontiamo loro, ma da emozioni e vissuti non verbali che vengono trasmessi anche senza l’uso della parola. Situazioni familiari non buone possono creare confusione nei figli e, se il conflitto e l’insoddisfazione è alta e protratta nel tempo, può portare a stati di ansia e angoscia profonda fino a creare danni evolutivi ai minori». Quindi separarsi spesso è la soluzione migliore? «Provocatoriamente spesso dico: “Mi separo proprio per amore dei miei figli”». Ma come comunicarlo ai piccoli? Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con l’esperta: ecco cosa abbiamo imparato. I bambini se ne accorgono che mamma e papà non si amano più? Da che età cominciano a capire?: «I bambini percepiscono il clima e le emozioni si chi vive in casa con loro. Le emozioni sono trasmesse e accolte dai bambini fin dai primi mesi di vita. Ovviamente più sono grandi, più riescono a dare senso e parola a quanto sentono. Dai 3 anni (è un’età indicativa, se si parla di bambini, non possono esistere età fisse che fanno da spartiacque, ogni bambino è un mondo a sé) possono iniziare a fare domande e notare aspetti e comportamenti in maniera sempre più precisa e chiara, ma anche da più piccoli “sentono” anche ciò che a voce ancora non sanno dire. Non si deve credere che da piccoli non capiscano, non intuiscano… Anzi, il non riuscire a dare voce o senso a certi comportamenti o sensazioni, può creare confusione e angoscia nei più piccini». Spesso si manifestano quelle dinamiche perverse, secondo le quali quando ci si sta separando, si coinvolgono in modo sbagliato i bambini (per esempio, “dimmi se papà vede un’altra”, oppure “se papà alza la voce, registralo con il cellulare”). Cosa si spera di ottenere in questo modo? Che ripercussioni hanno sui bambini? «Purtroppo queste dinamiche sono molto diffuse, i genitori cercano in questo modo di attirare il consenso e la benevolenza dei figli nei loro confronti a scapito dell’altro genitore, attenuando i loro sensi di colpa e responsabilità; ma così facendo mettono se stessi davanti ai bisogni dei minori. I genitori non sanno o dimenticano che il bambino ha assoluto bisogno di mantenere dentro di sé una buona immagine di entrambi i genitori. Le ripercussioni sui minori di questi comportamenti scorretti sono gravi e rischiose, i figli non dovrebbero mai doversi schierare dalla parte di uno o l’altro genitore; i bambini amano entrambi allo stesso modo ed è per loro molto doloroso sentire che non possono amarli in ugual misura. Dovrebbero essere tenuti fuori dal conflitto. A volte senza l’aiuto esterno di un professionista, questo è impossibile. Qualunque sia il motivo della separazione e qualsiasi cosa l’altro coniuge ci abbia fatto, lo ha fatto a noi, nostro figlio continua ad amarlo come prima». Lei ha sollevato la provocazione, secondo cui ci si deve separare PER i bambini: in che senso? Vuole spiegarci? «Di certo la separazione dei genitori è per i bambini un evento faticoso e importante, non ci si deve separare con superficialità ed è giusto che una famiglia provi in tutti i modi a restare unita, ma vivere in una casa senza amore, stima, fiducia e in un clima conflittuale è negativo per tutti, soprattutto per i bambini. Io credo che se si è persone infelici e insoddisfatte (per mille motivi, in questo caso legati alla coppia) non si riesca poi a essere dei bravi genitori. Nell’essere genitori mettiamo in gioco molte parti di noi, la relazione con i figli è meravigliosa, ma non semplice e se si vive in una coppia insoddisfacente, la situazione può non reggere. Per i bambini è meglio avere due genitori separati sereni e soddisfatti di sé, che due genitori che litigano, non si amano, non si stimano sotto lo stesso tetto. In famiglia trasmettiamo ai bambini cosa è l’amore e loro da grandi impareranno e reitereranno ciò che hanno acquisito: vogliamo insegnare loro che possono accontentarsi di una situazione di coppia non buona? Che la loro felicità non è importante? Che va bene anche essere amati in un modo che non li soddisfa o gratifica? Che non importa che ci sia stima e complicità tra lui e il suo futuro compagno/a? Che non ha importanza essere rispettati nella propria individualità? La separazione è un evento traumatico, ma superabile con l’aiuto di professionisti (quando serve) e con gli atteggiamenti giusti, ciò che rovina creando danni evolutivi ai figli è il conflitto e una relazione non buona dei genitori, non la separazione in sé. Il mondo innocente dei bambini si infrange, è vero, ma mamma e papà possono insegnare ai figli che si può ricostruire un nuovo mondo ugualmente bello, ma diverso. Si dà così loro un grande insegnamento: il loro mondo nel corso della vita si potrà rompere per molti motivi (amore, salute, lavoro…) e loro sapranno che potranno ricostruirlo con coraggio, collaborazione, amore e fiducia in se stessi, anche se non sarà semplice». Oggigiorno si parla di alienazione genitoriale: mi sa spiegare in cosa consiste?: «La PAS (Parental Alienation Syndrome), secondo le teorie del medico Richard Gardner, consiste nell’indurre nei figli una forte ostilità nei confronti dell’altro genitore. Non è considerato un Disturbo Mentale e a oggi non è presente nel “DSM-5, manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”. Si verifica in casi di grave conflittualità, in controverse situazioni di affido dei minori e in casi di separazione/divorzio: un genitore (alienante) attiva un programma di denigrazione verso l’altro genitore (alienato). Questa “programmazione”, una specie di lavaggio del cervello, viene svolta sui figli che arrivano a provare ed esibire disprezzo verso il genitore alienato. La scelta di uno o l’altro genitore è per i più piccoli una scelta impossibile, che può portare a una fuga dalla realtà, a gravi scissioni interne e allo sviluppo di psicopatologie». Quali “effetti collaterali” può avere la separazione sui figli? «Nessuno passa indenne da una separazione, clinicamente è una forma di lutto che ha bisogno del suo tempo per essere elaborato e superato, bisogna aspettarsi momenti e comportamenti oppositivi o faticosi da parte dei figli. Per i più piccoli possono essere regressioni (tornare nel lettone, pipì a letto, capricci, calo nel rendimento scolastico…), date dalla loro scarsa capacità di esplicitare in parole il loro disagio. Negli adolescenti un aumento della conflittualità tipica dell’età, una maggiore chiusura, un calo del rendimento scolastico. È bene che i genitori offrano ai figli, anche con l’aiuto di professionisti se da soli non riescono, uno spazio per poter esprimere le proprie e mozioni e pensieri rispetto alla situazione e a ciò che pensano e sentono di ciascun genitore». Arriviamo al punto: come fare a spiegare ai bambini che mamma e papà non si amano più? «Si può spiegare ai bambini, con parole adatte all’età, che esistono vari tipi di amore: alcuni che possono terminare e altri che durano per sempre. L’amore tra due innamorati può terminare, mentre quello che mamma e papà provano per i loro figli durerà per sempre e non finirà mai e per nessun motivo. È importante soprattutto spiegare ai figli cosa sta accadendo e cosa accadrà, questo sarebbe bene avvenisse con entrambi i genitori presenti (a meno che non ci siano casi di elevata conflittualità o situazioni di rischio) e nessuno dei due dovrà assumere il ruolo di vittima, poiché i figli tendono a schierarsi con il genitore più debole. Gli aspetti di cui parlare sono gli stessi con bambini o con adolescenti, cambierà il linguaggio usato e il contenuto delle eventuali domande che i figli faranno o le loro reazioni».   Fonte Vanity Fair

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